L’ultima tempesta
Un testamento spirituale per mezzo della magia e del soprannaturale che diventa la chiave del superamento dei conflitti, trasformati da distruttivi in costruttivi, risieda proprio in una capacità di rinascita morale, di una vera e propria rigenerazione dell’anima.
(“È lo studio di un uomo d’intelletto, capace di dominare il fato. Come il savio del proverbio egli impara a dominare le sue stelle, ed usa di tale potere nobilmente per porre un fine all’odio antico e all’antica ingiustizia”;
Essenziale è il perdono: è questa la parola definitiva che Shakespeare rivolge al suo pubblico e agli uomini tutti, poco prima di accomiatarsi dal gran teatro del mondo dopo una vita di incessante riflessione sulla condizione umana.
Espiazione, perdono, rinascita: questo è l’itinerario dell’anima dalla colpa verso la pace, dal male verso il bene, dal buio verso la luce.
Come dice Prospero nell’atto quarto de «La tempesta»: «Noi siamo della sostanza di cui sono fatti i sogni, e la nostra stessa vita non è altro che un sogno».